È oramai una consuetudine sentire parlare di hard disk caduto che non funziona più.
Nel momento in cui un hard disk cade è ancora alta la possibilità di recuperare i files, almeno il 90%, e da questo momento in poi ogni tentativo di recupero dati fatto da chiunque, al di fuori di un laboratorio specializzato in recupero dati, peggiora lo stato del blocco testine, e quindi i costi di recupero dati aumentano. Non solo, continuando ad insistere ad accendere l'hard disk, il blocco testine può disallinearsi sempre più fino ad impattare sulle superfici dei piatti, graffiandoli e rendendo i files non recuperabili.
Il suggerimento immediato è quello di non accenderlo nemmeno una volta, il che è praticamente impossibile, è comprensibile che l'utente che non ha mai avuto un' esperienza simile non pensi ad un danno grave. La cosa importante è rendersene conto sin dai primi accessi mancati, soprattutto in presenza di rumori diversi da quelli che l'hard disk emette di solito. Se un HD USB è caduto è possibile sentire i rumori facilmente, magari avvicinandolo all'orecchio. Se un notebook è caduto può essere più difficile sentire i rumori a causa della ventola, quindi il rischio di insistere è più alto.
Mantenere la calma sicuramente aiuta ad evitare che la situazione dell'hard disk caduto peggiori, evitando di darlo in mano ad amici, tecnici, ingegneri od altri che non siano un laboratorio specializzato in recupero dati.